Descrizione
In questo catalogo d’arte nascono opere, nelle quali Rescigno mette in campo l’abilità di una manualità. Quest’ultima gli consente di gestire più materie e tecniche.E anche la forte sollecitazione immaginativa che recupera dagli esercizi didattici di riappropriazione del territorio dei primi anni Settanta. In sostanza riparte da quanto Balla e Depero affermano nella chiusa del Manifesto della Ricostruzione futurista dell’universo, del 1915. Giuseppe Rescigno costruisce una stretta trama narrativa che è propria di una certa pittura oggettuale. Lo per far sì che la composizione non scada in un bricolage, insomma evita che l’occhio sosti sul piacevole controllo delle pratiche, dei materiali, degli effetti, finanche sul dettato del colore.






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