Presentazione della collana
I Quaderni del FRaC, promossi dal Fondo Regionale d’Arte Contemporanea, rappresentano un’esperienza unica in Italia.
Una Collana strettamente legata ad un museo – quello di Baronissi – pensato come struttura aperta alle attualità, ai giovani artisti e al loro desiderio di testimoniare il presente.
L’attenzione, oltre alle arti visive e plastiche, è rivolta al design, ai nuovi media, al cinema d’artista e alla danza contemporanea.
Presentazione della collana
La collana Quaderni del FRaC è curata dal critico Massimo Bignardi, docente di Storia dell’arte contemporanea e di Arte ambientale e architettura del paesaggio presso l’Università di Siena ove ha diretto, per diversi anni, la Scuola di Specializzazione in Beni storico artistici.
ANGELOMICHELE RISI – Opereduemilaventitre
Nei dipinti realizzati di recente, una serie che abbiamo voluto definire “Opereduemilaventitre”, Risi si lascia guidare dal cuore, da lunghe ‘sincopi’ determinate da stati emotivi; nulla di mentale, nulla di concettuale, nulla di astratto tantomeno di rimando referenziale: è il cuore, non l’occhio, a guidare l’epifania che, davanti ai suoi e ai nostri occhi, ritrova una sua esistenza.
Pino Latronico – Arcanamente
Il Catalogo dedicato all’arte di Pino Latronico raccoglie opere fondamentali del percorso dell’artista e traccia un vissuto nell’arte dove le grandi tele raccontano con segni antichi, intrisi di storia dell’arte, un passato studiato e meditato. La centralità della sua opera è la figura femminile che veste il presente con rimandi eccentrici in un passato senza tempo.
RINEDDA Aria / Area GOCCE D’ARIA
Sculture, acquerelli, disegni, libri d’arte, tutti lavori lievitati nel pensiero dell’artista all’indomani della tragedia che, dagli ultimi giorni del 2019, ha colpito l’intero globo. Esse, però, non rispondono all’iconografia che dai monitor televisivi, dalle illustrazioni dei giornali, ha assediato la nostra quotidianità, con volti stravolti dalla pandemia, boccheggianti, ansimanti, protesi verso il desiderio di vita, quanto al senso che il respiro assume come necessità del ‘comune’, quindi come progetto.
Mario Carotenuto – Collages 1964-1966
La mostra che il Museo-FRaC ha realizzato, dopo un attento lavoro di ricostruzione storico critico, è dedicata ad un momento della pittura di Mario Carotenuto che in pochi conoscono: i collages. È una significativa ma breve stagione che ha segnato l’apertura di un dialogo con quanto accadeva nella sfera dell’arte in quegli anni, negli Stati Uniti, in Francia e in Italia: un periodo di brevissima durata – tra l’estate del 1964 al 1966 – ma che ha segnato profondamente l’attività espositiva del Maestro.
Vicente Hernández – Argonauta a Positano
Hernández è un giovane pittore cubano, originario di Batabanó, un ‘pueblo pequeño’ sulla costa meridionale de L’Avana. Un pittore nel vero senso della parola, aperto a linguaggi attuali; una pittura, la sua, che affonda le radici nella cultura artistica caraibica
SPOERRI & gli amici del Nouveaue Réalisme
Le opere di Daniel Spoerri traducono il “reale colto in sé e non attraverso il prisma della trascrizione concettuale o immaginativa”. Il Catalogo celebra i 90 anni del celebre artista di origine rumena e di cittadinanza svizzera, con una storia di spessore internazionale, divisa tra America ed Europa. Trenta opere, tra sculture, table piége e grafiche provenienti dalla Fondazione Caporrella di Roma.
Ugo Cordasco – Places Waiting
Il dato che caratterizza le esperienze condotte da Ugo Cordasco in questi ultimi anni è la necessità di far emergere dalla scultura un dettato costruttivo che tiene insieme sia la composizione e il suo articolarsi nella dimensione spaziale, sia il suo spingersi nell’anima dei luoghi, nel vitalismo della realtà. Il Catalogo è a cura del professore Massimo Bignardi.
Objets Rituels – scarpe, amuleti e viaggi per l’immaginario (Massimo Bignardi)
Objets Rituels (curato da Massimo Bignardi) è una raccolta di scarpe, amuleti, oggetti apotropaici e fogli di un immaginifico diario strappati da vecchi orari ferroviari che ci conducono ad un contatto altro. L’arte qui rimette in gioco l’aspetto formale degli oggetti, rigenerandoli e liberandoli della loro funzione: si costruisce cioè un nuovo punto di vista opaco che spinge l’osservatore verso altre sfere di immaginazione.
Michele Attianese – GROUND
GROUND (curato da Massimo Bignardi) ripercorre le esperienze del giovane artista campano Michele Attianese, dal 2009 ad oggi: dipinti che segnano una decisa svolta nella sua esperienza creativa. Le opere recenti segnano l’avvio di una nuova fase esplorativa del reale: avvicina lo spazio (che è materia della sua formazione di architetto) e le cose che hanno origini diverse e non sempre attinenti al reale, conservando una concezione animistica propria della cultura vesuviana.
Vittorio Manno / Angelo Rizzelli – Grafica di Via Sette Dolori (Massimo Bignardi)
L’aspetto che maggiormente colpisce dell’esperienza di Vittorio Manno e Angelo Rizzelli è la loro costante rinuncia a un verbo asseverativo, in virtù di continue aperture, di confronti è la misura, sul piano etico, di un profilo di ‘intellettuale’ organico al proprio territorio e all’intera area meridionale. Il catalogo vuole rimarcare quanto l’originalità dell’operazione culturale condotta dall’Associazione Grafica di via sette dolori si possa ascrivere alla necessità di avere in città un luogo d’incontro dove l’incisione diventa un buon alibi per dedicarsi alla cultura.
Lucio Afeltra – Il bosco nel teatro
Lucio Afeltra, artista salernitano, ha realizzato nel corso degli ultimi dieci anni un alto numero di opere. In questo volume vengono presentate quelle provenienti da collezioni private dell’artista, a testimonianza di una vivace ricerca. Il colore, con la sua forza psichico-espressiva, è il dato che emerge dai lavori realizzati negli ultimi anni. Afeltra ricorre a “trasparenze”, consentendo spessori che nutrono la superficie pittorica.
Michelangelo Salvatore – Portraits & Dreamers
Portraits & Dreamers ricompone le esperienze che l’artista ha riassunto in due grandi serie che, dal 2010, giungono alle recenti tele: la serie dei ritratti e quella dei sognatori. La sua è una pittura piatta ma densamente data dalla gestualità della mano. L’idea è quella di mediare tra lo sguardo e l’intuito servendosi dell’energia che il colore possiede e con il quale distorce la figura.
Ada Patrizia Fiorillo – La scultura dopo il duemila
Questo volume è un contributo al dibattito riguardante la scultura contemporanea, le riflessione sulle sue trasformazioni registrate soprattutto negli ultimi trent’anni del Novecento. Il percorso immaginato da Ada Patrizia Fiorillo si articola tra l’incedere della forma – tra idolatria e iconoclastia – e il potere dell’immagine.
Enzo Cursaro – La trama e i segni
Il Catalogo curato da Massimo Bignardi fa il punto su tre decenni di esperienze che hanno visto Enzo Cursaro, dapprima attento al segno poi al colore evidenziato da una cifra espressiva, ai neri, intensi, notturni solcati da segni minimalisti e arcaici, fino alle opere degli ultimi anni nella quali torna il mito, l’intreccio, la trama di segni attinti alla sfera antropologica.
Ciro Pica – La geometria, la forma
Il libro, curato da Massimo Bignardi, ricostruisce attraverso quaranta opere – soprattutto dipinti – l’esperienza in gran parte poco nota dell’artista salernitano, interprete di una significativa pagina dell’astrattismo italiano registrata negli ultimi quattro decenni del XX secolo. Un percorso che dalle opere improntate da un dettato meccanoforme si spinge nei sentieri di un’attenta analisi dei rapporti fra geometria, forme e piani.
Salvatore Liguori – Il racconto, le immagini
Il catalogo ripercorre il percorso artistico dell’artista Salvatore Liguori. Quaranta opere, principalmente tele, che tracciano un percorso di esperienze partecipi della vivacità del confronto che ha animato il dibattito critico tra gli anni Cinquanta e Novanta, nella difficile dialettica tra figurazione ed astrazione lirico ed informale che accendeva gli immediati decenni del secondo dopoguerra.
Loredana Gigliotti – Intimi segni della vita
In questo catalogo Loredana Gigliotti torna ad una dei tuoi grandi amori, il disegno: è l’articolarsi di quella linea che fa da essenziale architettura dell’intera sua pittura. Un disegno che non affiora mai, ma che è fondamentale, affinché il suo immaginario prenda forma sulla superficie piana della tela o del foglio.
Eliana Petrizzi – Dialogo con la pittura
La pittura con la sua capacità di piegare il colore alle forme del pensiero – rileva Massimo Bignardi nel lungo dialogo con l’artista – ma anche di penetrare il corpo della realtà, è il collante che tiene insieme le varie declinazioni figurali che segnano ben tre decenni dell’esperienza creativa di Eliana Petrizzi. Una vocazione a dar corpo ad immagini che, soprattutto oggi, misurano una distanza da quelle fatte apparire come fotofanie sul piccolo monitor del nostro smartphone.
Francesca Poto – Kameo
In questo Catalogo, Francesca Poto parte dall’idea del ritratto e questo ha comportato la scelta di soggetti da ritrarre. L’artista si concentra su persone legate alla sua città, Salerno. Persone che con il loro lavoro hanno avuto ed hanno un ampio riscontro sulla scena nazionale ed internazionale; non solo o non necessariamente dei personaggi pubblici.
Silvio D’Antonio – Variazioni
In questo Catalogo vengono raccolta alcune sperimentazioni di Silvio D’Antonio. Si tratta di venti opere realizzate dall’artista salernitano in questi ultimi anni che propongono, sull’iterazione dell’immagine di una busta da lettera, un gioco mentale costruito non tanto dalla forma quanto dalla sua relazione con diversi supporti.
Carotenuto Minori – Disegni & Acquerelli 1967/2017
Il Catalogo, direttamente collegato alla mostra, vuole essere un omaggio reciproco di Minori a un suo figlio adottivo e dell’artista alla città che lo ha accolto per tanti anni. Un omaggio, affettuoso e sincero, che va al di là delle rituali commemorazioni.
Mario Carotenuto – Autoritratto degli anni Settanta
«Ho un solo dispiacere,mi hanno organizzato tante mostre,in sedi istituzionali e gallerie prestigiose. Non c’è mai stata una esposizione dedicata ai miei autoritratti. Mi sono sempre chiesto il perchè. Forse non avevano valore di mercato». Questo è ciò che ha espresso con pudore Mario Carotenuto nella prefazione del suo libro.