Valeria Tevere – La tutela internazionale dei diritti delle donne vittime di violenza

Descrizione

Valeria Tevere – La tutela internazionale dei diritti delle donne vittime di violenza

Il diritto ha un debito verso le donne. Storicamente la disciplina giuridica, per lungo tempo, è stata, infatti, estranea alle problematiche del genere ed ha tradotto positivamente gli stereotipi culturali di una relazione fondata sul dominio maschile. Già a partire dal diritto romano, la donna era considerata incapace e sottoposta al potere del “pater familias”. Nell’ordinamento italiano contemporaneo, sebbene la Costituzione repubblicana avesse già introdotto nell’art. 3 il principio di uguaglianza, solo con la riforma del diritto di famiglia del 1975, è stato applicato in concreto nella relazione tra i coniugi. Se si considera l’accesso delle donne alle carriere pubbliche in Italia, solo nel 1963, sono state ammesse alla magistratura e alle carriere diplomatiche e solo dal 1999 si possono arruolare nelle Forze Armate. Se il diritto nazionale ha avuto delle responsabilità verso il genere femminile ed è stato discriminatorio in passato, anche il tradizionale diritto internazionale poco
considerava gli individui ed ancor più le donne in quanto era un diritto solo “inter nationes”.

Solo il diritto internazionale contemporaneo ha posto attenzione alla tutela dei diritti umani. Il percorso storico verso il riconoscimento dei diritti umani delle donne è partito solo negli anni settanta con l’entrata in vigore della Convenzione ONU per l’eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne – CEDAW. In tal modo, si riconosce a livello universale prima e nei sistemi regionali di tutela poi, la violenza sulle donne come violazione dei diritti umani, nonché come una gravissima forma di discriminazione delle donne da parte degli uomini. Oggi si può, quindi, asserire che si sta formando un “diritto internazionale di genere” che potrebbe influenzare le “gender policies” degli Stati. Le Corti internazionali e regionali, unitamente alle Corti nazionali, stanno assumendo, ad eccezione di alcuni arretramenti, interpretazioni “gender sensitive” innovative. Tuttavia, anche se emerge a livello internazionale un quadro normativo soddisfacente “di genere”, ciò non basta. A tal riguardo, bisogna verificare se c’è un’effettiva applicazione del complesso degli atti, di fonte sia internazionale che nazionale e se gli Stati attuino in concreto gli obblighi di protezione delle vittime di violenza di genere. L’autrice si pone questo interrogativo: esiste una tutela effettiva dei diritti umani delle donne?

Chi è Valeria Tevere

Valeria Tevere, attualmente è funzionario pubblico. Professore a contratto presso l’Università degli studi di Salerno e dottore di ricerca in diritto internazionale. Già avvocata e consulente legale in un centro antiviolenza. É autrice di articoli su riviste, note a sentenza e contributi in opere collettanee. Membro del gruppo giuriste di REAMA network di Fondazione Pangea onlus. La nuova pubblicazione fa parte della Collana Social Systems, Culture and Development.

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