Descrizione
A dieci anni dalla sua scomparsa, questa pubblicazione ripercorre e valorizza l’opera pubblica di Paolo Signorino, artista anticonvenzionale e profondamente radicato nei luoghi e nelle comunità che ha abitato e trasformato con la sua pittura. Estraneo alle retoriche del sistema dell’arte, Signorino ha fatto della sua ricerca figurativa un atto di dialogo, riflessione e presenza civile. Le sue opere – spesso realizzate in spazi pubblici o sacri, su supporti tradizionali come la ceramica – testimoniano un’idea di arte come forma di coabitazione, come gesto poetico capace di farsi strumento di trasformazione collettiva. Un tributo necessario a un pensiero visivo che ha saputo unire l’intimo all’universale, restituendo senso e forma all’abitare. La pubblicazione è curata dalla professoressa Stefania Zuliani, docente di Teoria della critica d’arte presso l’Università degli Studi di Salerno, con la collaborazione del dott. Alberto Landi, laureato in Storia e Critica d’Arte nella stessa Università.






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