Descrizione
Spoerri – Opere della Collezione Caporrella
Le opere di Daniel Spoerri traducono il “reale colto in sé e non attraverso il prisma della trascrizione concettuale o immaginativa”, come evidenziava Restany in Les Nouveaux Réalistes, pamphlet di poche pagine la cui pubblicazione anticipava, di qualche mese, la mostra che Guido Le Noci ospitò, nell’aprile del 1960, nella Galleria Apollinaire a Milano.
La mostra che il Museo-FRaC Baronissi dedica a Spoerri, in occasione del novantesimo compleanno, concentra l’attenzione sulla sua esperienza di scultore presso la Fonderia Caporrella, un tempo Immart, con sede a Poggio Magliano, un borgo poco distante da Torrita di Siena e, successivamente, in quella di Roma. Anche se la figura centrale del percorso espositivo è quella di Spoerri, le opere dei suoi amici novorealisti ci segnalano la vitalità di una generazione di creativi che, nel tempo, hanno mantenuto fede al progetto di presa di coscienza “de leur singularité collective”. La scelta di esporre tre tableaux del 1992, tratti dalla serie “Post Sevillane”, risponde alla necessità di rendere più chiaro il rapporto che l’artista tesse tra gli oggetti e lo spazio o, meglio ancora, l’ambiente.
Il Catalogo fa parte della Collana “Quaderni del FRaC” diretta da Massimo Bignardi.
Chi è Daniel Spoerri
“Il migliore specchio del carattere eclettico, funambolico ed ironico di Spoerri e l’autopresentazione fornita all’età di trentotto anni in risposta alla domanda «Qui êtes-vous?»”. Esordisce come primo ballerino dello Stadttheater di Berna nel 1954 interessandosi nel contempo di teatro sperimentale e mettendo in scena il dramma surrealista di Picasso “Il desiderio acchiappato per la coda”, mai rappresentato prima. Assistente alla regia al Landsteather di Darmstad diventa scenografo, collezionista, insegnante nelle Accademie d’arte, ristoratore, gallerista, editore, poeta. Non è, dunque, iperbolico definirlo il più poliedrico degli artisti viventi.
Daniel Spoerri nasce il 27 marzo 1930 a Galati da Isaac Feinstein, ebreo poi convertitosi e diventato missionario per conto della Chiesa norvegese luterana, e da Lydia, nata Spoerri, cittadina svizzera. Quando la Romania nazista alleata alla Germania dichiara guerra alla Russia, il padre non riesce a sfuggire alle persecuzioni e muore nel pogrom del 1941. Con una fuga a Zurigo, Daniel assume il cognome della madre e la cittadinanza svizzera, accolto dallo zio Dr. Prof Théophile Spoerri. “Una fanciullezza tumultuosa ha segnato l’adulto inquieto apolide che, nel 1971, è ancora alla ricerca della sua identità”. Cresce nell’entourage dello zio professore di letteratura romanza, nel retaggio culturale del Dada e del Cabaret Voltaire. In un Caffè incontra Max Terpis iniziando nel 1949 la carriera da ballerino professionista fino a diventare etoile. Dieci anni più tardi conoscerà Eva Appli e Jean Tinguely che rimarranno suoi intimi amici. Dopo una parentesi a Darmstadt, dove pubblica la rivista di poesia concreta Material e trova l’adesione di Arp, Christo, Duchamp e Soto alla casa editrice MA, torna a Parigi stabilendosi nella poi divenuta celebre stanza n. 13 dell’Hotel Carcassonne di rue Mouffetard.
All’aderisce al manifesto del Nouveau Réalisme nell’aprile 1960 e nell’ autunno espone per la prima volta i tableaux-pièges in occasione del Festival dell’Arte dell’Avanguardia. Iniziano i successi: la prima personale italiana con Schwarz a Milano, i contatti con Fluxus ed esponenti della Pop Art (Warhol, Lichtenstein) a New York, il ritiro nell’isola greca di Simi nel 1966 con cui matura l’interesse per l’etnografia e l’influenza dell’arte primitiva. Nel continuo spaziare in tutte le forme di espressione utilizza détromp-l’oeil e collections, sviluppa musei sentimentali (1977-1989) ed esplora la Eat Art con happening ed aprendo nel 1968 a Dusseldorf, in Burgplatz 19, il Restaurant Spoerri a cui affiancherà la Eat Art Gallery. Nel 1983 incontra Pietro Caporrella che realizzerà la fusione di quasi tutte le sue sculture in bronzo. Il 25 luglio 1997 inaugura la sua Fondazione a Seggiano. Vive attualmente a Vienna.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.