Descrizione
Mary Cinque “l’illusione di Dedalo”
CL’Illusione di Dedalo indirizza lo sguardo dello spettatore verso un crinale metafisico, rinnovandosi continuamente. L’artista strappa a Dedalo, mitologico custode delle arti, l’illusoria certezza dello spazio affidando quest’ultimo alla atemporalità dell’immagine: lo fa riducendo i volumi a piane geometrie di colori piatti che sagomano assonometrie, nelle quali l’architettura, la città intera perde la sua definizione di spazio per assurgere ad idea di tempo presente quindi memoria e allo stesso tempo futuro. La pittura di Mary Cinque diviene, dunque, un luogo altro del reale, carico di valenza narrativa, che è proprio di chi prova a raccontare l’essere nel proprio tempo
Mary Cinque: Le tecniche utilizzate
La carta che Mary Cinque utilizza è ruvida e nella sua natura offre una superficie irregolare, porosa che facilita l’addensarsi della fluida pennellata. Quest’ultima è in macchie, in campiture irregolari ricche di sbavature, di filamentosi aloni d’acqua. Mary Cinque sposta l’attenzione sui luoghi della sua origine, sulle pratiche che l’hanno educata a guardare alla realtà.
Una realtà del visivo, toccabile ove le figure e le architetture lasciano la loro impronta grazie alla luce. Quest’ultima, per l’artista, non è unicamente un elemento del processo visivo. E’ più che altro, una materia colorata, elastica, liquida, disposta a volte ad addensarsi in macchie sature di luminosità. Le opere proposte in questo ciclo di mostre posto sotto il titolo L’ illusione di Dedalo, sono in gran parte dipinti. In particolare sono dipinti su tela o su tavola, che recuperano e rielaborano il dilatarsi dell’ampiezza del suo sguardo.
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