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  -  Senza categoria   -  L’ETÀ DEL BRONZO. Al Museo FRaC le sculture contemporanee dalla Fonderia Caporrella

La mostra L’ETÀ DEL BRONZO. Sculture contemporanee dalla Fondazione Caporrella è promossa e realizzata dal Museo-FRaC Baronissi in collaborazione con la Fondazione d’arte contemporanea “Vittorio Caporrella”, in partnership con la Fondazione Rossi e il Museo ARCOS di Benevento.

Curata da Massimo Bignardi l’esposizione mira a richiamare l’attenzione sul valore e il significato di un genere che ha segnato la storia dell’arte italiana. L’attenzione è stata rivolta, grazie alla Fondazione Caporrella di poter proporre al pubblico, bronzetti realizzati da artisti contemporanei presso la fonderia romana di Pietro Caporrella, dagli anni ottanta ad oggi. Nelle sale della Galleria dei Frati sono in mostra opere di: Arman, Enrico Baj, Giovanni Balderi, Agostino Bonalumi, Pietro Cascella, Tommaso Cascella, Claudio Costa, Gino Filippeschi, Edgardo Mannucci, Franco Marrocco, Umberto Mastroianni, Nunzio, Arturo Pagano, Francesco Roviello, Nicola Salvatore, Elisabetta Simeone, Daniel Spoerri, Alì Traoré, Luigi Vollaro. Con la mostra L’età del bronzo parte l’attività espositiva del Museo-FRaC Baronissi per il 2025. Nelle sale e nella galleria dei Frati, oggi trovano posto piccole sculture in bronzo; opere che rinnovano la tecnica della fusione arricchendola di nuovi apporti, nuove sperimentazioni. Il risultato è un tracciato espositivo che racconta, in sintesi, cinquant’anni della vita concreta e creativa all’interno della fonderia di Pietro Caporrella, al quale va il nostro ringraziamento.

“Inizialmente mi ero posto due obiettivi: il primo era quello di dare risposte alle esigenze espressive dei vari artisti sempre più numerosi con cui lavoravo, o meglio collaboravo, perché il mio rapporto con l’arte e ogni singolo artista è stato sempre aperto a ricercare nuove soluzioni che rispondessero il più possibile alle domande che l’artista poneva al bronzo. Il secondo obiettivo era il contenimento dei costi, per rendere la fusione in bronzo accessibile anche ad artisti giovani o emergenti che non sempre disponevano o, come di recente, dispongono dei finanziamenti necessari. Molte opere della Fondazione sono nate anche da uno scambio fra la fonderia e gli artisti”. (Pietro Caporrella)

“L’età del bronzo è una riflessione sul valore del ‘bronzetto’ – scrive Massimo Bignardi nel saggio che apre il catalogo edito da Gutenberg Editore – , con il desiderio di riprendere il senso di una secolare tendenza della produzione scultorea che, con alti e bassi, ha trovato in Italia, nel corso del secolo ‘breve’, una significativa stagione registrata nella metà del secolo scorso. Tutto questo prima dell’avvento del ‘multiplo’ realizzato secondo i metodi del disegno industriale e che, in ambito pittorico, trovava una corrispondenza con la grande stagione della grafica d’arte, soprattutto con l’invasione delle serigrafie da i nefasti effetti. Un momento “d’oro” che trovava riscontro in una qualificata attenzione del collezionismo che riconosceva, come ancora oggi, nel ‘bronzetto’ una specifica categoria di oggetti d’arte. […] La traccia espositiva parte dal vitalismo dell’oggetto riproposto, in chiave provocatoria ed ironica, da Daniel Spoerri, con il quale Pietro Caporrella stringe negli anni un’affettuosa amicizia: su sua segnalazione giungeranno in fonderia Arman, César, protagonisti, con Spoerri, del novorealismo che faceva capo a Restany. Sarà poi la volta di Edgardo Mannucci, di Enrico Baj due interpreti del nuclearismo italiano; di Agostino Bonalumi e Claudio Costa, dirottando, successivamente, su alcuni protagonisti del dibattito artistico in Italia degli anni Ottanta. In tal proposito penso a Nunzio, del quale è in corso una mostra dedicata alle esperienze proprio di quegli anni, con opere provenienti dalla collezione di Fabio Sargentini, allestita presso la galleria dello Scudo di Verona, a Tommaso Cascella, ma anche ad un artista poco noto alla scena espositiva italiana, Alì Traoré scultore senegalese che avevo conosciuto a Tuoro sul Trasimeno, in occasione dell’inaugurazione delle sculture installate nel secondo cantiere di “Campo del Sole”, nel 1986. Infine presenze della scultura italiana, tra gli anni Ottanta e Novanta, ambito nel quale si collocano le esperienze di Francesco Roviello, Gino Filippeschi, Nicola Salvatore, Luigi Vollaro, Giovanni Balderi, Arturo Pagano e Franco Marrocco, artisti che declinano linguaggi diversi, segnati, ciascuno, da una distanza dalle esperienze, in scultura, proprie della stagione postmoderna”. La mostra è visitabile fino a domenica 23 marzo 2025.

Il Catalogo Gutenberg Edizioni

Il catalogo L’età del bronzo. sculture contemporanee dalla Fondazione Caporrella, di pp. 112 a colori, presenta il saggio di Massimo Bignardi con apparati biografici e brani di poetica; un testo di Pietro Caporrella e di Pasquale Ruocco, una sintesi storico critica delle fortune del ‘bronzetto come genere.

L’età del bronzo è una riflessione sul valore del ‘bronzetto’, con il desiderio di riprendere il senso di una secolare tendenza della produzione scultorea che, con alti e bassi, ha trovato in Italia, nel corso del secolo ‘breve’, una significativa stagione registrata nella metà del secolo scorso. Tutto questo prima dell’avvento del ‘multiplo’ realizzato secondo i metodi del disegno industriale e che, in ambito pittorico, trovava una corrispondenza con la grande stagione della grafica d’arte, soprattutto con l’invasione delle serigrafie da i nefasti effetti. Un momento “d’oro” che trovava riscontro in una qualificata attenzione del collezionismo che riconosceva, come ancora oggi, nel ‘bronzetto’ una specifica categoria di oggetti d’arte.